Non mi sono mai piaciuti quei tipi di scrittori che scrivono attraverso frasi perfette nella loro falsa e fredda perfezione di tempi o modi. Solo per il piacere di piacere a chi legge.
Nella mia complessa sfasatura mentale e nella innata distrazione che mi appartiene mi esprimo con la stessa meraviglia con cui un bambino sperimenta qualcosa di nuovo.
Così succede a me, sempre e ogni volta che qualcosa di nuovo,
ma a volte fortunatamente atteso,
mi piomba dal cielo come un elefante.
E così ingenuamente lo dico, stupendo. Magari sbagliando le parole, ma soccorso dagli occhi che parlano per me.
Perchè io preferiso gli errori di battitura nelle cose che si dicono, perchè nascono dal cuore dirette e spontanee, frutto delle emozioni e della loro urgenza più che del ragionamento. Sono come trifogli con un petalo in più, meravigliose rarità imperfette.
Sono come pensieri sulle nuvole spettinati dal vento,
come le parole dette dal bambino che cerca di esprimersi e fa fatica col lessico,
lo vorresti accarezzare ogni volta che si sforza,
e ancora si sbaglia.
fsn
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