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domenica 26 febbraio 2012

gol o goal Fantasma!

Buffon para un colpo di testa sulla linea di porta.
L'azione prosegue, nuovo colpo di testa, questa volta Buffon respinge quando la palla è entrata già dentro la porta,
ma il gioco non si ferma, il Milan tira ancora, Buffon para e rimette la palla in gioco.
Ormai l'arbitro non può più fischiare il gol(o goal) in quei tre secondi l'azione si è PRESCRITTA.
Chi di prescrizione ferisce di prescrizione perisce.
fsn

martedì 14 febbraio 2012

martedì 7 febbraio 2012

io e il cinema!

Che cosa fa di un regista un regista? Mi spiego meglio. se il cinema è arte, il regista ne è il primo artista.
Attraverso la realizzazione di un film il regista compie la sua opera con la quale esprime concetti, rappresenta la realtà, gli stati d'animo, la società del momento.
Il creare un film  e l'utilizzo che di questo se ne vuole fare, è il problema più grande che un regista si potrà porre.
Io credo che oggi nella maggior parte dei casi si cerchi di fare prodotti industriali per il guadagno. Che cosa è un film, il suo messaggio e la sua chiusura sono questioni che pochi registi hanno interesse a porsi.
Fondamentalmente ci sono due tipi di concezioni cinematografiche. Il cinema come sogno, racconto quasi parallelo alla realtà con il quale il regista rappresenta un aspetto della società o della vita. Penso a Chaplin, a De Sica o a Fellini. 
Non è possibile nei loro film immaginarsi una fine, o che il film finisca. I loro personaggi continuano a vivere come l'eroe di un fumetto nello spazio bianco tra due vignette.
Chi non si immagina di vedere Zampanò in una fiera di paese che spezza la catena con la forza del torace, o Charlot che tira un sasso al vetro di una finestra e viene inseguito da un esercito di persone. 
Oggi domani e per sempre come nei loro film.
Proprio Fellini nella sua concezione di cinema con la conseguente realizzazione di non poter finire i film, in 8 1/2 trasforma il finale in un circo dove i personaggi vivranno in eterno nella mente non solo di chi li ha creati.
Registi come Kubrick e per alcuni versi Eastwood al contrario utilizzano il cinema per esprimere i loro concetti, le loro filosofie di vita sulla guerra, violenza, vita dopo la morte, libero arbitro ecc. 
Per loro il cimena perde la connotazione di racconto per diventare uno specchio della loro idea. Come gli attori stessi che sono specchio dello spettatore che guarda, mi viene in mente Barry Lyndon e   eyes wide shut.
Per un tale tipo di cinema non nasce il problema della chiusura, perchè i personaggi, la storia sono solo strumenti per spiegare un concetto. Forse qualcuno si immagina Alex di Arancia Meccanica a giro per le strade con la sua banda?. Non credo, perchè era un costrutto del regista per esprimere le sue idee sulla violenza fisica e non; oppure Jimmy dopo aver ammazzato Dave in Mystic River, a vendere nel suo negozio? Certo che no, quello che conta è l'aver espresso l'idea sul libero arbitrio che Eastwood voleva rendere.
Il cinema soprattutto per Kubrick diventa una scatola geometrica chiusa, come lo sono le sue inquadrature, i continui corridoi lunghi e dritti anche nelle scene in ambienti esterni, le siepi in Shining o le trincee in Orizzonti di Gloria o addirittura fuori dal tempo e dallo spazio come in 2001.
Certo non si può semplificare il cinema in due sole concezioni, e sicuramente ce ne sono tanti altri aspetti, ma per fortuna non c'è soltanto il cinema prodotto industriale o il cinema artatamente costruito come "artistico".


Fsn.