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mercoledì 12 settembre 2012

martedì 11 settembre 2012

la sottile linea scura!

Forse non sarà il romanzo più originale di Lansdale. Forse "in fondo alla palude", romanzo precedente, era migliore.
Oppure la sottile linea scura  completa con un romanzo di formazione il percorso dello scrittore facendolo entrare doverosamente tra i più grandi?
Non è importante tutto ciò, a parer mio.
Perchè la scrittura non è solo esercizio di stile.
Quello che conta per me è il fatto che in realtà non avrei voluto che finisse, non volevo abbandonare Stanley Mitchell. Ancora adesso me lo immagino insieme al suo cane Nub sulle strade diDewmont.
Un libro perfetto  anche nella copertina, rappresentante una main street come un biglietto del cinema strappato, in cui Landsdale crea, illuminando i ricordi di infanzia, l'atmosfera del Texas negli anni 50-60.
Per esempio ai margini della città viene descritto un cartellone pubblicitario che permette allo scrittore di interpretare il sogno americano in un ottica singolare.."Sul retro, tra la casa e la ferrovia, sovrastava il tutto un vecchio cartellone pubblicitario che aveva l'aria di non essere stato piu` sostituito dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Si trattava di una donna, bianca e tutta contenta, che teneva in mano una Coca Cola, con un sorriso largo e luminoso come le speranze di un deficiente. Ad un angolo di quel sorriso, il cartellone era strappato."

Il finale del libro poi è una sequenza indimenticabile di colpi che ti mandano al tappeto.
Tutto il romanzo è un percorso di formazione del protagonista Stanley e tutto sta nel prendere coscienza di se stessi e  della sottile linea scura che solca il cammino quotidiano dividendo i buoni dai cattivi, il mondo dei vivi da quello dei morti, il mistero dalla esperienza, l'ignoranza dalla conoscenza. Scegliere da che parte della linea stare.
Il tredicenne protagonista del romanzo passerà dall'essere un candido lenzuolo bianco  dispiace dirlo, ma avevo appena smesso di credere a Babbo Natale, e la cosa mi faceva andare in bestia” ad apprendere presto la cattiveria, il razzismo e il mondo in generale.
Grazie al percorso di crescita Stanley imparerà a conoscere la società in cui vive. A capire che ci sono persone che si arrogano il diritto di picchiare donne e bambini, che si credono superiori solo per il colore della pelle che portano.
Ma attraverso gli esempi positivi della sorella, del padre e agli insegnamenti della cuoca Rosy Mae e di Buster il proiezionista del drive in di proprietà della famiglia di Stanley, la sua esistenza si plasmerà in qualcosa di positivo in cui il ragazzo sarà in grado di vivere la sua vita non più da spettatore ma gettandosi in essa, imparando a conoscere e riconoscere i buoni dai cattivi. Aggiungo a differenza delle tante persone che lo popolano...
Era così assurdo come andavano le cose al mondo (e a Dewmont). Probabilmente tutte le città erano come la nostra, e tanta gente non lo scopriva mai. Mi sarebbe piaciuto essere come tutta quella gente. Ma ormai il coperchio del mondo era stato sollevato, e tutti i segreti e le brutture avevano iniziato a venir fuori"
Così in un susseguirsi di avvenimenti, di omicidi irrisolti, e misteri Stanley arriverà a capire che il segreto del passaggio verso l'età cosiddetta adulta "sta tutto nel pensare che sei diventato grande, e poi accorgerti che non è vero". 
Il finale è un capolavoro. L'epilogo del libro vede un anziano Stanley parlare di nuovo della sottile linea scura che attraversa l'esistenza umana collocando, a seconda delle scelte dettate dal libero arbitrio di ognuno, gli essere umani in categorie ben separate.
Un brivido percorre la schiena nel leggere le parole dedicate alla cuoca di colore Rosy Mae.."La seppellii alla periferia della città, nello stesso cimitero in cui riposano i miei, proprio nel cimitero in cui, fino a trent'anni prima, solo i bianchi potevano essere sepolti. E le feci mettere una pietra tombale grande come quella dei miei genitori. Dio la benedica".
In questo equilibrio, strano e precario, di gioie umane, di paure in bilico sulla linea del titolo sta la perfezione di questo libro....perchè
La vita non è giusta, non è che tutto quanto deve tornare a posto come i pezzi di un puzzle. Certe cose sono così e basta, e non c'è niente da spiegare. Puoi venirtene fuori con un sacco di se e di ma, e qualche volta puoi anche scoprire la verità. Ma molte delle cose che succedono non hanno proprio senso, e non combaciano mai.
Ed io sono ancora là insieme a Stanley, Rosy e Buster a correre via lontano da Bubba Joe.
Maledetto Lansdale!!!!