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martedì 20 aprile 2010

prospettive!




Cancro (21 giugno - 22 luglio)


Partiamo dalle cose che non devi fare: non diventare vittima di quello che hai conquistato; non lasciare che il successo ti opprima; non diventare schiavo di un ruolo che ti sei guadagnato; non trascurare le tue necessità per soddisfare quelle delle persone che ammirano la tua generosità. E ora passiamo a quello che devi fare: chiediti se il frutto delle tue vittorie ti appaga; assicurati che i trionfi del passato non intralcino i successi del futuro; cerca di scoprire come devono evolversi le tue conquiste; vai oltre ciò che è buono e punta all’eccezionale.


Io in realtà mi accontenterei di molto meno

vorrei soltanto un pò di tranquillità.

Niente più niente meno.

fsn.

giovedì 15 aprile 2010

racconto liberamente tratto.

Un giovane studente di legge, o forse già avvocato. con la passione per il tennis; e di fumetti.
è seduto e sta pensando alle parole da dire, alla persona che attende.
la incontra spesso alla solita ora e il solito giorno e intanto disegna la loro storia.
Scrive un fumetto.
Sapesse disegnare lo farebbe davvero.
Gran parte delle tavole sono state inchiostrate, predisposte le nuvole; mancano solo le parole da mettere dentro.
Difficile sceglierle; difficile decidere cosa dire e cosa tacere.
Il giovane guarda l'orologio, come se già sapesse per istinto che si sta avvicinando l'ora in cui può vederla.
E allora alza gli occhi senza nemmeno ancora posare la penna, sorride all'idea di lei che arriva, e lei arriva sul serio.
Un accenno di saluto, poi lo sguardo si abbassa , guarda altrove. Per nascondere quello che è così evidente.
Cammina sorridente, e a lui sorride . Un accenno di saluto poi lo sguardo si piega. Anche il suo.
A volte basta così poco. Basterebbe un cenno per dare quel coraggio che adesso manca.
Un piccolo segnale nel mezzo del niente.
.
La penna, vera o no che sia lentamente scivola fra le dita.
Il sorriso lentamente scivola sulle labbra.
Rimane in attesa.
L’indifferenza uccide.

Ogni cosa è al solo fine di farla voltare verso di lui

Lui rimane lì.
Finchè non decide di alzarsi.
Lascia la penna, la carta.
Inizia a camminare.
Non riesce neppure più a pensare.
Lui non sa cosa dire. Non sa cosa dirsi.
Si sente come un fumetto ancora senza parole.
Quando gli mettono davanti una penna, disegna la prima cosa che gli viene in mente che non sia lei.
E quando inizia a parlare, l'unico discorso che riesce a fare, è quello delle note che ridanno sequenza ai suoi pensieri e suono a quelle parole che non era riuscito a scrivere.

venerdì 9 aprile 2010

una tranquilla notte di regime.

il mago Baol se ne stava seduto ....sulla sedia più scomoda del tavolo più schifoso del bar più malfamato della via più squallida della zona più sordida della capitale del terzo paese industriale del mondo....bevendo fernet e ascoltando un pianista suonare divinamente....
E aspetta qualcuno che voglia ancora ribellarsi allo Spirito del Tempo.


Mi è tornato in mente questo romanzo, e risfogliandolo mi è caduto l'occhio sulla data......inizi anni 90.


Uno dei più riusciti di Benni.






 Sembra una satira dell'attuale Italia berlusconiana.

Questo mondo governato dalla TV e dalla spettacolarizzazione di tutto, compresa la morte.





Questo mondo  dove la realtà è addomesticata, manipolata, falsificata asservita ai voleri di chi comanda. Dove i numeri contano più delle idee e dei contenuti.


I vaccini della suina.......


Questo mondo di capi autoritari circondati da lecchini e portaborse. in ogni ambito o ambiente.


Questo mondo dove la vita umana vale poco o nulla.   


Questo mondo dove i "personaggi" sono creati e distrutti dal meccanismo implacabile dell'audience, dove i cittadini-spettatori fanno di tutto per cercare di avvicinare i loro effimeri idoli, e sono disposti a sacrificare qualsiasi cosa per inseguire il sogno di diventare come loro.


un mondo fatto di gerarchetti clarkopodi, clarette tigraffierei, tombolotte fardate, i socialoschi, gli Addetti ai Livori e quelli della Liga Artica ("più a nord di noi non c'è nessuno").



"Conta solo quel che ci fanno apparire. L'importante è la Chiacchiera, ben venga la Furiosa Polemica, basta non porsi troppi interrogativi. Si son mangiati anche la satira, la vendono al Supermercato del Riso.  "I maghi non sono moralisti - risponde Baol - però sanno dov'è il trucco".



Questo mondo di oggi Benni l'ha descritto con precisione sorprendente (compresa la visita ai terremotati) .


"Enoch, dicono, è proprietario del novanta per cento dei giornali e vuole il monopolio completo dell'informazione.
Bugie. Non so dove l'avete letto, ma aspettate ancora un dieci per cento e non lo leggerete più.
"


 


e infine senza commento


' non so se dio esiste ma se non esiste ci fa una figura migliore'


1990........



 







martedì 6 aprile 2010

un fiore e un tergicristallo!!!

Ditelo con i fiori.
Non con le parole.
Cantate o recitate che siano.
Con i fiori.
Si fa presto a dire, ditelo con i fiori.
Se uno lo conoscesse il significato dei fiori, sarebbe tutto facile.
una rosa rossa è amore, ma una gerbera bianca?
o un tulipano giallo? rimane sempre gelosia???
Per lo più si sceglie di inviare un fiore per  mandare un univoco messaggio, giusto a scanso di equivoci.
Ma un fiore a volte non è un messaggio
è un discorso.
Munito di punteggiatura.
Corretta per giunta.
un discorso del quale, a onor del vero, ammetto di aver perso in parte qualche pezzo. Se non tutti.
Però son curioso.
E mi metto di fronte al mio fiore.Trovato sul vetro della macchina. Infilato nel tergiscristallo 
Certo,  non so neppure quale sia l'incipit... Che fiore è?una rosa?
Forse la chiave sta nei colori?
Rosso. si è rosso
Quello della passione o quello della collera?
Bianco. tende al bianco
Della perfezione trascendente.
Arancio.
Un tocco di lussuria.
E allora che dire, i tulipani portano sorrisi, i papaveri anche di più,I fiori di pesco la poesia, la calla la raffinatezza, le bocche di leone mi turbano,  
L'orchidea mi sussurra solitudine e mistero.


Di altri fiori non distinguo il richiamo.

E di certi richiami, non seguo il discorso.

Comunque sia, grazie.