Visualizzazioni totali

domenica 20 novembre 2011

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi, tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.
Vivi il presente. Questo solo conta.
 
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa’ una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Non tollerare chi non cerca di correggere i propri difetti non capendo.

Non perdere tempo con l’invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa…

Conserva tutte le vecchie lettere d’amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai .
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Le decisioni dipendono solo da te, non ti far condizionare da nessuno e da quello che possano pensare di te. Il futuro non conta.
Non aver paura delle tue decisioni e non fare in modo che siano condizionate dalla tua paura e dagli altri.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E’ il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!

Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.
Leggi  e diffida di chi non legge niente. Solo leggendo conosci te stesso e gli altri.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.

Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,

 Viaggia e impara. Diffida di chi non ama viaggiare e conoscere. O non apprezza l’arte in ogni sua forma.

Sii cauto nell’accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.


Ma accetta il consiglio… per questa volta.
 
 

venerdì 18 novembre 2011

onestà di carattere!

 ........Stavamo parlando prima del carattere, mi hai fatto delle domande sul carattere, e allora si è parlato delle facce, ma la questione è molto più profonda di così. La questione è: tu ne hai di carattere o no? E se vuoi la mia sincera opinione Bob, non ne hai. Per la semplice ragione che ancora non provi rammarico per qualcosa.
Bob: Vuoi dire che non avrò carattere finché non avrò fatto qualcosa che mi rincresce?
Phill: No Bob. Perché di sicuro hai fatto tante cose di cui rincrescerti, solo che non sai quali sono. È quando alla fine le scopri, quando vedi l'assurdità di qualcosa che hai fatto, e desidereresti tornare indietro, cancellarlo, ma sai di non potere. Perché è troppo tardi. Quindi quella cosa non puoi che prenderla e portarla con te. Perché ti ricordi che la vita va avanti. Il mondo girerà anche senza di te. Alla fine tu non conti. È allora che acquisterai il carattere. Perché l'onestà emergerà da dentro di te. E come un tatuaggio ti resterà impressa nella faccia. Fino a quel giorno, in ogni caso, non ti puoi aspettare di arrivare oltre un certo punto.
Bob: Posso andare adesso?
Phil: Vai, vai.
Bob: Grazie.

Big Kahuna

giovedì 17 novembre 2011

con un sorriso ascoltato con gli occhi!

un'altra giornata se n'è andata e una di seguito è cominciata. 
ad un'altra giornata sono sopravvissuto. 
ogni giorno incontro persone diverse, o quasi,oppure le vedo solo passare 
persone che hanno in comune magari una cosa, per gli abissi di differenze che li separano: forse si conoscono da una vita ma non sanno niente l'uno dell'altro. Intenti a raccontarsi qualcosa di se stessi mentre gli altri sono in attesa di fare altrettanto senza nemmeno ascoltare.
Passano la vita nelle solite abitudini, in una solitudine in compagnia. Estranei insieme. Dove tutti parlano e nessuno ascolta.
Dove i silenzi, quelli dell'anima che chiedono soltanto di essere ascoltati restano invisibili, sommersi da una insesibilità rumorosa.
Non si è più soli in compagnia quando si ascolta con gli occhi, quando un niente ascoltato con gli occhi è un assai, 
quando un accenno di sorriso, semi nascosto per la sua timidezza, ascoltato con lo sgurdo è un libro letto a voce alta.
Quando si parla in silenzio e 
si ascolta con gli occ
hi.



fsn

martedì 15 novembre 2011

genio e sregolatezza!

Ti alzi al mattino. La solita confusione mentale che non ti abbandona mai.
Prendi la roba da tennis, perchè oggi giochi, fai colazione, esci.
Arrivi a Monsummano, non per caso, hai un udienza ed è per questo che ti sei portato la borsa a casa per andare direttamente a Monsummano senza passare dallo studio.
Dicevo, arrivi in Tribunale, scendi dalla  macchina e ti sembra di essere nudo. Eppure qualcosa manca. Dove stai andando? A fare una passaggiata? A fare colazione ? NO. Entri in aula e ti accorgi che in effetti ti manca qualcosa.
Hai lasciato la borsa con i fascicoli a casa. Non solo non hai un foglio carta e nemmeno una penna, neanche una matita!!!!
Bravo!
Come sarà difficile vivere con me. Con questa mia continua testa tra le nuvole.

All'inizio un certo senso di sgomento fa capolino nella testa.
Non ho nemmeno una penna e un foglio per trarre in inganno il giudice.
Che almeno non se ne accorga.
E poi dove segno le cose,
la data di rinvio per esempio.
Non mi perdo d'animo, d'altronde oggi ho aderito all'astensione quindi, mi dico, mi sono astenuto dal portare la borsa e i fascicoli.Coerenti fino in fondo!
Per fortuna mi ricordo il nome del mio assistito.
Con la faccia dell'innocenza  vado in cancelleria e chiedo due fogli e una penna, cercando di salvare il salvabile.
Mi presento davanti al giudice armato del necessario prendo il rinvio e me ne esco dal tribunale con un foglio in mano, scarabocchiato. Neanche fossi un portalettere.
" bah o te dove vai con codesto foglio in mano"
" ho lasciato la borsa in macchina questi formalismi , queste antiche abitudini di andare in udienza con la borsa anche per un rinvio, a me sono venute a noia...

Non credo di averlo convinto.
Ma la mia mente è già montata sopra qualche altra nuvola e vagola per chi sa dove.

La sregolatezza mi pare ci sia,..... 

...e questo cacchio di genio? 

fsn

venerdì 11 novembre 2011

mi sento come se mi fossi smontato e rimontandomi, ne fosse rimasto fuori un pezzo.



alla fine ho sempre più risposte che domande,
stupido che sono.

Risposte alle domande sbagliate. Oppure fuga dalle domande giuste.
Se seguissi i consigli me ne sarei già andato.
Eppure ho sopportato una serie di distacchi e sono ancora qui.

Le parole non hanno importanza senza i fatti e tutto rimane sospeso in un non completamento.

Oggi ho ricevuto un omaggio floreale che è quasi una vera dichiarazione o una proposta





sarà che oggi qui  cadono foglie che pare che piova.



però mi pare che non tiri una buona aria.

e alla fine mi affaccio alla finestra e rimetto insieme i pezzi del puzzle

ma quel pezzo mica l'ho trovato.




venerdì 4 novembre 2011

equazione!











 

"Somma il numero delle volte che in un giorno pensi a lei, sottrai il numero delle volte che in un giorno pensi a te stesso, se ne risulta che pensi a lei più di quanto pensi a te stesso questo è amore..."
La matematica non è un opinione, allora è amore.