confusione!

Evidentemente ho contratto un morbo.
Uno di quelli strani sconosciutii  di cui non si conosce l’esistenza finché qualcuno non crepa lasciando la popolazione in preda al panico e sull’orlo di un’epidemia finché non arriva uno qualunque che per un motivo imprecisato sviluppa un talento che gli permette di debellare il virus letale.
I sintomi sono facilmente riscontrabili:
in primo luogo ho sviluppato una intolleranza a qualcosa o a tutto.

Intanto mi sono svegliato con una caviglia talmente gonfia da sembrare uno zampone di Natale. Sarà stata una puntura di insetto. Non lo so ma adesso fa davvero impressione. Poi il mio tatuaggio è sbiadito e  si è confuso quasi con il colore della pelle, e tutto ciò in una notte.

Poi adesso sono solo in casa, con tutto quello che ne consegue.

L'ho già scritto, non so fare la spesaaaaaaa e non so cucinare niente. Ho difficoltà anche nelle cose elementari.

Torno a casa e decido di fare la pasta.

L'acqua ovviamente ce l'ho, idem per la pasta. Olio, peperoncino.

Ok la posso fare.

Non trovo i fiammiferi,

panico.....

dove sono i fiammiferi?

Non è che son finiti vero?????

noooooooooooooooo

Con cosa l’acccendo e la scaldo l’acqua?.

Lo sapevo, lo sapevo....... 

Ok mi volete male? bene ora lo so. Se lassù ti diverte darmi noia puoi dirmelo sai, non me la prendo mica basta dirlo. So stare agli scherzi. Ma lo sai quanti siamo quaggiù sulla terra? sposta l'occhio da un'latra parte......eh?Stato confusionale causato dal morbo....

Per tornare al morbo, ho caldo. Cado addormentato se la temperatura aumenta, al mare sono su di un lettino, ma qui come e cosa faccio?
 E poi non sopporto più di tre persone con cui dovermi rapportare, comprese bestie varie ed escluse le persone che conosco davvero bene. Quelle con cui puoi stare in silenzio senza imbarazzo.
 
 
Infine si passa poi ad un inquietante livello di trasparenza.
Cioè, faccio determinate cose da tanto, anni, molti anni, ma pare che nessuno sia interessato a sentire altri punti di vista al di fuori di quello determinato dal suono della propria voce che da’ forma al proprio pensiero. 
 
Ecco, poi il morbo, fa straparlare.
Come una sorta di delirio, in chiave minore, ovviamente.
Subentra poi, in uno stadio terminale,come una sensazione di rinvigorimento, una sorta di canto del cigno, come si suol dire.
In cui ti pare di capire che non puoi non fare determinate cose, e le fai, anche se ti pare un po’ una condanna, parlo anche di cose semplici e banali e necessarie come mangiare.

Allora cerchi di allontanarti un po’ per riprenderti dal senso di stordimento, ti eclissi dal mondo e finisci in un angolo buio dove muori probabilmente nel sonno e nessuno si accorge che manchi. O anche se se ne accorge non te lo dice ..... ed è peggio.

Il morbo arriva sempre a settembre.......

 

ahi settembre mi dirai
quanti amori porterai
le vendemmie che faro'
ahi settembre tornero'
sono pronto e tocca a me
l'aria fresca soffiera'
l'armatura non l'avro'
ahi settembre partiro'
mentre il giorno sparisce
primavera verra'
sara' dolce e nervosa
ma non mi scappera'
saliro' sul battello
e non la fuggiro'
saro' avvolto per sempre
e la bacero'
e i suoi lunghi capelli
non li rivedro' piu'
ahi settembre lontano
dalle un bacio per me
la tempesta di neve
non mi sorprendera'
ahi settembre che sara'
lascio tutto a te
dille del mio amore
dille che se puo'
io potro' aspettare
l'accompagnero'
dentro il mio giardino
sempre la terro'
da vicino sempre sempre
ta ta ti ri ri
..........
ti ra ta ta ti ra ta ta
ed un giorno mi disse
entra ti aspettero'
ma il nemico da sempre
si cattura cosi'
apri bene la porta
fallo entrare da te
lei l'ha fatto settembre
lei l'ha fatto con me
e se nella tua testa
un rasoio terra'
tagliera' i miei pensieri
come e quando vorra'
usera' i suoi capelli
io la pettinero'
e prima che sia settembre
il mio sangue daro'
lascio tutto a te
dille del mio amore
dille che se puo'
io potro' aspettare
l'accompagnero'
dentro il mio giardino
sempre la terro'
da vicino sempre sempre
ta ta ti ri ri
...........
ti ra ta ta ti ra ta ta