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venerdì 10 settembre 2010

URLO!

 Ho sempre trovato molte assonanze tra Ginsberg e Pasolini.
Il loro modo di contestare la società. Espresso anche in forme diverse, manifestato però attraverso il solito mezzo della poesia.
Certo è che mentre la rivoluzione sociale neli Stati Uniti negli anni 60 era già in atto o comunque era in anticipo rispetto a noi, e là il clima di rivoluzione e cambiamento  attuava già una profonda trasformazione,
qui le manifestazioni pacifiste e non violente di New York erano una meta da raggiungere.
Inoltre la contestazione sociale, così come si presentava all'epoca negli Stati Uniti era una sorta di novità...estranea alla loro storia, mentre da noi la stessa si portava dietro un tradizione difficile da superare
....."Caro, angelico Ginsberg, ieri sera ti ho sentito dire tutto quello che ti veniva in mente su New York e San Francisco, coi loro fiori. Io ti ho detto qualcosa dell’Italia (fiori solo dai fiorai)... queste sono state le nostre chiacchiere. Molto, molto più belle le tue, e te l’ho anche detto il perché...Perchè tu...sei costretto a inventare di nuovo e completamente – giorno per giorno, parola per parola – il tuo linguaggio rivoluzionario. Tutti gli uomini della tua America sono costretti, per esprimersi, ad essere inventori di parole ! Noi qui invece (anche quelli che hanno adesso sedici anni) abbiamo già il nostro linguaggio rivoluzionario bell’e pronto, con dentro la sua morale. Anche i Cinesi parlano come degli statali”.
PPP 1967 lettera a Ginsberg.

fsn

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