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venerdì 24 dicembre 2010

Procedura civile true romance!!


 Ero rimasto solo in casa quella sera di giugno.
Il mio compleanno era molto vicino e io il giorno dopo dovevo sostenere l’esame di procedura civile.
Le novelle sulla difficoltà  dell’ esame e sul professore avevano raggiunto toni leggendari.
Studenti che avevano ripetuto l’esame  6-7 volte.
Io come al solito nella incoscienza di essere me stesso, non avevo mai assistito ad una lezione, anzi il professore non lo avevo nemmeno mai visto
Mesi prima avevo messo la testa dentro l’aula durante una sessione di esame, subito ritirata indietro perchè uno studente si era alzato dalla sedia per chiedermi di studiare insieme a lui. Alla  sua domanda non risposi, la mia mente era occupata a chiedersi ” ma come??? con tutte le ragazze che ci sono qui questo che fa?? Lo chiede a me?”
L’ingenuità di allora.
Si diceva che i non frequentanti non avrebbero mai preso più di 24-25 e che comunque mai un "non frequentante" avrebbe superato la prova al primo colpo.
Così quella sera in casa, solo, "me stesso" era diviso tra due pensieri.
Da una parte il mio io positivo mi ripeteva “ lo passi sicuro, perchè non dovresti? Sei mai bocciato quando hai studiato??. No!!! Beh è un esame e niente più e te sei uno studente e niente meno." L’altra, il lato B ripeteva” certo sei un incosciente, c’è gente che prende tutte le domande da anni per passarlo, e te vai lì senza conoscere nemmeno la faccia del prof, come pensi di passare “ e io mi rispondevo qualcosa faccio.
I pensieri mi tormentavano, e l’essere solo non facilitava il proseguo della serata.
Presi in mano una videocassetta  Una vita al massimo, la prima sceneggiatura di Tarantino, ancora sconosciuto, diretto da Tony Scott.Un capolavoro.
Sulla scena di Hopper che parla con il boss della mafia Walken, sulla origine negra dei siciliani la mente aprì il sipario e io capii.
Non capii cosa capii, ma le mie due metà si fusero in una sola e si sciolsero in una calma atavica
L’esame  era scomparso e io ero Clarence in fuga con Alabama,
Avevo vicino a me il fantasma di Elvis che mi ammoniva come una sorta di grillo parlante
Così mi addormentai  come un bambino cullato dalla madre.
In aula avevo in mente soltanto le parole di Don Vincenzo al padre di Clarence

 




  • Worley: Hm... Sa, io leggo molto, soprattutto libri di storia. Li trovo affascinanti. È un fatto, forse lei non lo sa, che i siciliani discendono dai negri.
    Don Vincenzo: ...sul serio? Eh eh eh...
    Worley: Eh eh eh, si! Sì, è dimostrato, davvero! Il sangue siciliano è mescolato al sangue negro.
    Don Vincenzo: Ah, avete sentito?
    Worley: Eh, se non ci crede può andare a controllare. Molte centinaia di anni fa i Mori conquistarono la Sicilia: e i Mori erano negri.
    Don Vincenzo: Ah si?
    Worley: A quei tempi i siciliani erano come gli Italiani del nord: occhi azzurri e capelli biondi, ma... ma poi arrivarono i Mori... e le cose cambiarono. I Mori scoparono tanto con le donne siciliane, hm?, che i loro geni finirono col prevalere. Ecco perché da capelli biondi e occhi azzurri si passa a capelli neri e pelle scura.
    Don Vincenzo: Ah!
    Worley: Beh è stupefacente, se si pensa che, che al giorno d'oggi, centinaia di anni dopo, i siciliani portano ancora il gene dei negri.
    Don Vincenzo: Hhhh ah ah ah ah ah!
    Worley: No, dico davvero! Davvero, sto citando i libri di storia! È documentato! È storia, è documentato!
    Don Vincenzo: Com'è simpatico, eh!
    Worley: Sì... sì...
    Don Vincenzo: Davvero...
    Worley: Sì, i suoi antenati erano negri! Eh?
    Don Vincenzo: Ah ah ah!
    Worley: E la sua bis-bis-bis-bis-bisnonna ha scopato con un negro, eh?, eh? e ha partorito un negretto! Ora, questa è una bella storia. Mi dica: ho mentito?
    Don Vincenzo: No...
    Worley: Perciò, lei è un bastardo.
    Don Vincenzo: Ah ah ah! Che bravo, eh?
    Worley: Eh? Negro! Negro, negro!
    Don Vincenzo: E questa è storia, ah ah ah! Che divertente, davvero! [Lo bacia] È fantastico, davvero, sì! La pistola [rivolto sottovoce a Lenny]. Ah ah ah! [Gli spara tre colpi] È dall'84 [spara] che non uccidevo nessuno [spara altri due colpi]. Poi vengo a casa di questo commediante, per scoprire dov'è quello stronzo di suo figlio, e devo subire gli insulti di questo figlio di puttana.
    Luca: Frank, che ci disse?
    Frankie: Disse che i siciliani sono negri e Don Vincenzo 'o 'mmazzò
    Luca: Ah. E bbono fece.
    Don Vincenzo: Questa famiglia del cazzo l'anniento. [Sputa sul cadavere]



E tra me ridevo, non ero nemmeno preoccupato del fatto che dell’esame non mi fosse rimasto niente.
Alla prima domanda il sipario si apre e io davanti a me non avevo più Il professore avevo Don vincenzo ma stampata nella mente avevo tutta la procedura articolo per articolo.
Presi il voto più alto da non frequentante della facoltà da non so quanto tempo.
E andando via mi ripetevo le parole di Elvis, o forse era lui a ripetermele, “tu mi sei simpatico, mi sei sempre piaciuto, e mi piacerai sempre.”
I love cinema
 
fsn

 
 

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