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lunedì 2 febbraio 2009

" It's killing me".

"Tutto questo mi uccide"


Si! ieri questo ha un pò ucciso anche me, e non tanto per la sconfitta, ma soprattutto per le lacrime scese a dirotto sul viso, alla fine. Lacrime di rabbia di delusione, di frustazione come quelle di un bambino a cui hanno sottratto il gioco. Non un pianto di commozione per i quindicimila spettatori che ti inneggiavano. Ed è  per questo che non riuscirai a battere Nadal.


Non ci sono dubbi sul fatto che tu sia il tennista più completo che abbia visto giocare, ma è proprio questa convinzione di essere il più forte che ti rende cieco da non capire che per vincere bisogna riconoscere di non essere infallibili. Il tennis è uno sport crudele, una partita si gioca nella testa più che nel campo. E' una guerra di nervi. Mentalmente ieri sei crollato, fragile come un castello di argilla.


La testardaggine di pensare di poter battere Nadal giocando come contro gli altri tennisti, di continuare per 19 incontri a giocare sempre allo stesso modo e come vuole il tuo avversario, pur di non inchinarsi a cercare soluzioni alternative. Fare il manovale per una volta. E' per questo che poi le lacrime sono scese e al microfono hai sussurrato "It's killimg me"  Ti uccide forse il pensiero di non essere più il numero uno, o di non aver eguagliato il record di Sampras, di non essere considerato il più forte di sempre, oppure ti uccide il pensare che tutto questo ti stia uccidendo?


Avrei preferito che in uno scatto di arroganza avessi detto " vincerò la prossima volta ho più talento io nel mio dito mignolo che lui in tutta la mano" e poi prendendo a calci il piattino che ti hanno dato vederti andartene senza ringraziare, come avrebbe fatto o pensato Mcenroe, che pensa ancora di essere il numero 1. Oppure uscire dal campo per prendere le sigarette e non tornare più come uno splendido angelo  dall'ego ferito. Come hanno fatto Wilander e Borg prima di lui.


C'è un tempo per tutto e a 28 anni il tuo tempo potrebbe essere in scadenza.


Non credo che tornerai numero 1, ma che potrai vincere ancora. Non pensare però che al quinto non vince sempre il migliore, e che non ha vinto il migliore.


Smetti Roger di giocare contro Federer. Ogni volta che giochi contro Nadal la tua superbia ti porta a scontrarti con lui e Federer.


Diventa umile, lascia che quello che ti sta uccidendo ti uccida davvero. Sentine il dolore. Forse, dopo che avrai finito, Roger, riuscirai a convincere Federer a giocare dalla tua parte della rete. Magari la prossima volta. Mgari quella dopo.   


A Roger


 

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