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venerdì 6 novembre 2009

la laicità del crocifisso o crocefisso che dir si voglia!

«A chi può dare fastidio quella povera figura? Quali libertà può ledere? Ma vogliamo scherzare? Via, un po´ di ragionevolezza… Non ha nessun senso voler togliere il crocifisso dalle aule scolastiche, dai luoghi pubblici.
Perché sollevare questa questione allora?
Dovremmo essere abbastanza maturi per capire che quell´immagine è stata posta sui muri suo malgrado. Se Gesù tornasse tra di noi il primo a togliere quell´effigie dalle aule certamente sarebbe lui. Ma adesso che è lì, cosa andiamo a togliere noi dai muri? La laicità di uno Stato non si misura dai crocifissi appesi o tolti».


Il Consiglio di Stato dice che il crocifisso è un simbolo di laicità. Le sembra una motivazione accettabile?

«Certo. Gesù era un maestro di laicità. Chi ha detto che il suo regno non è di questo mondo? Più laico di così… La grande tentazione demoniaca è quella del potere terreno. Gesù è la figura che nel modo più esplicito ha manifestato la libertà dell´anima spirituale di ciascuno. Se invece del crocifisso ci fosse appeso un cartellone con l´immagine di tutti i papi, da Pietro in poi, capirei la protesta. Anch´io sarei molto contrario e vorrei venisse tolto. Ma il crocifisso no. Non mi dà nessun fastidio».


Fino a che punto è giusto introdurre un segno privato, di una sola religione, in un luogo pubblico? Per i ragazzi potrebbe non essere educativo


«Dipende da quello che si insegna ai ragazzi. Da cosa viene spiegato loro. Se il crocifisso è un´imposizione, il segno di una religione di Stato (”Quello è il capo”) allora si bestemmia lo stesso messaggio di Cristo, che tutto è fuorché un messaggio per istituire una “religio civilis”. Ma se quella figura serve a concentrare l´attenzione su ciò che Gesù ha veramente detto, sul contenuto dei Vangeli, allora può diventare una presenza di grandissimo stimolo. Di apertura mentale per tutti».


Ma la nostra è una società multiculturale. In cui convivono diverse confessioni. La comunità ebraica, per esempio, ha espresso in passato alcune perplessità sulla presenza del crocifisso.
«Non capisco quale fastidio possa dare il crocifisso alla comunità ebraica. Gesù era ebreo. Ebreo-palestinese. Alla comunità ebraica dovrebbero dare fastidio i cristiani. Sono stati loro a perseguitarli. Gesù non li avrebbe mai perseguitati. Mai e poi mai».
Cacciari "Repubblica"

Ecco proprio quello che ho espresso io, anche su FB.

3 commenti:

  1. Per come la vedo io il crocifisso non è un simbolo di laicità. E' com'è ovvio il simbolo di una specifica religione e anzi della sua strutturazione sociale: un messaggio, un'idea pura non ha bisogno di simboli. Un'organizzazione sì.

    Detto questo è innegabile che la radici cristiane facciano parte della nostra società.

    E che, ecco, mi pare che queste radici si vogliano buttare nel cesso, così, all'improvviso per prendersi i voti di un pò di musulmani che oltre a venir qui, ci vogliono venire anche a comandare.

    Prova un pò te ad andare in marocco e dirgli di togliere i simboli di Allah, e poi si vede cosa ti dicono.

    Per cui al di là di tutto io non lo toglierei, anche e soprattutto come messaggio nei confronti di questa gente.

    Ermanno.

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  2. Credo che  il crocifisso sia un simbolo laico e  che lo stesso Gesù lo sia. Che poi questo sia stato usato come simbolo di religione è tutta un'altra storia.l’uomo può rapportarsi con Dio  senza la religione, ed è stato Gesù a predicare questo.

    Sul resto e al di là di tutto, dico  che la sentenza mi pare sbagliata nella sua motivazione, cioè nel dire che il cocifisso lede e offende l'educazione, l'identità religiosa ecc di chi non abbraccia questa stessa religione.

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  3. ma davvero pensate che il crocifisso, Gesù messo in croce come esempio di sacrificio per le idee che professava, sia nella sua originaria accezione, un simbolo religioso?
    No, credo proprio di no.

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