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lunedì 11 maggio 2009

allergia.....e tennis!

Allergia significa riconoscimento degli allergeni da parte dell'immonuglobulina E, l'anticorpo progettato nell'evoluzione della specie per combattere le parassitosi; scomparse queste, il sistema di difesa, invece di proteggerci, si ritorce contro di noi, o meglio contro di me, che faccio parte di quei nove milioni di soggetti che riconoscono gli allergeni come elementi negativi...


L'allergico, come me, in primavera, il periodo più bello dell'anno, che fa?


ha nei confronti di questa stagione come un atteggiamento di disagio, di resistenza, e io mi domando di continuo perchè.


Così ieri, lacrimante per i pollini che il vento portava, me ne stavo  seduto sulle gradinate, affatto comode del tennisclub di M.T  in attesa del torneo di mio nipote.


Vedevo passare decine di ragazzi e ragazze, alcuni con fare da campione, vestiti come Nadal, altri urlare "vamos" per un punto vinto. Genitori urlare per un diritto sbagliato o un rovescio finito in rete. Qualcuno tirare addirittura qualche ceffone. Alcuni entrare in campo per vedere il segno della palla. Neanche fosse il loro pane. Poi!


A me fa un pò di tristezza tutto questo. Comunque ho troppo allergia per esprimere sul momento una morale degna di nota. Ma poi non credo ce ne sia bisogno.


Finalmente dopo circa tre ore di attesa, sotto il sole( tutto a vantaggio del mio colore sudamericano) entra in campo G. Affronta un bambino della sua stessa età. Scendo sul campo, e porto l'acqua. "pensa a divertirti" dico. G vince agevolmente. 4-1. Chiedo all'organizzatore tra quanto rigiocherà e drammaticamente apprendo che con molta probabilità passaranno altre due ore buone.


Ok, " sai cosa facciamo? andiamo a prendere un gelato e si aspetta" Riprendo A, che si era messa a giocare al muro e andiamo al bar. Alla fine della giornata i gelati saranno ben 7. 3 G, 2 A ma con 1 sacchetto di patate e 2 FSN.


Secondo incontro, campo verde. G vince anche questo. 


Alle 1930, (siamo arrivati al club alle 13, no così tanto per dire) ci comunicano che l'incontro di quarti di finale di G. inizierà verso le 20.


Questa volta l'avversario è molto più grande di G. 2 anni. Prendo G. e gli dico" non si piange se si perde...." 


L'incontro va come mi ero  immaginato, l'avversario è molto più forte. G. poverino non la vede quasi mai. Ci saranno 15 cm di differenza in altezza. Tra un punto e l'altro mi guarda, è disperato, io gli sorrido e gli dico bravo, anche solo con lo sguardo ma so che lui mi capisce. Come io capisco che alla fine una lacrima, forse anche più di una, bagnerà la sua guancia.


4-0. G salta sulle gradinate e mi raggiunge. Mi abbraccia e comincia a piangere.


FSN" dai sei stato bravissimo, hai vinto due partite, hai giocato bene..


G" si ma ora lui tirava forte e poi ho giocato male....."


Fsn" daiiiiiiiiii, non è vero e poi si gioca per divertirsi e imparare e non si piange, lo so che dispiace ma non si piange..."


Fsn" se noi dai fai piangere anche me, guarda"


G"Zio, la tua è allergia!!!!!!"


Una risata e ce ne andiamo.


fsn

2 commenti:

  1. che belle queste storie di commovente allergia quotidiana....

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  2. Di questi tempi un allergico non può far altro che sperare che piova di brutto... e in effetti quest'anno poteva andare peggio, dai!

    Comunque me le ricordo, le gare di nuoto quando ero piccola... a volte si arrivava in piscina alle 8 la mattina e ancora alle 8 la sera mancava da fare ancora la staffetta... e i grandi avevan finito tutti... come erano organizzati bene... XD (io ti linko, allora!)

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