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domenica 17 maggio 2009

chiuso in casa!

Stamani appena alzato, mi sono accorto che tipo di giornata sarebbe stata.


L'ultima barriera di difesa rappresentata dallo XYZAL aveva ceduto di schianto. L'allergia aveva decisamente vinto. Quando succede non rimane altro che chiudersi in  casa, munirsi di collirio e aspettare che gli effetti scemino.


Così oggi, escludendo 30 minuti di guerra con i gavettoni con i nipoti,sono stato chiuso in casa.


Ho così potuto assistere alla grande vittoria di Roger su Nadal a Madird sulla terra in due soli set.


Nel vederlo giocare così contro Nadal mi è quasi sembrato che avesse letto il mio vecchio post.


Un tennis fatto di due - tre colpi, servizio diritto, servizio-volè, risposta tagliata e discesa a rete, palla corta. Il povero spagnolo non ha mai visto la palla. Per una volta, dopo 19 incontri, Roger ha affrontato Nadal senza scendere sul suo terreno, senza la presunzione di volerlo battere giocando da fondo. Ora comincia Parigi, lì sarà un'altra storia, ma la speranza di una impresa non è, adesso, così campata in aria.


La noia del pomeriggio ha infine preso campo. Mi sono venute in mente le parole del mio professore del Ginnasio " Mochi? chissà che origini ha questo cognome? Juri ti è mai venuta la curiosità di conoscere la provenienza? " no" " vedrai che prima o poi ti viene". Beh fino ad oggi non ci avevo pensato, così ho fatto una ricerca su internet. Ovviamente non sono arrivato a nulla però ho scoperto questo:


Il mochi è il tipico dolcetto di riso che trovate sempre nei ristoranti giapponesi tradizionali.


E pensare che ci sono stato due volte e non li ho mai assaggiati, anzi nemmeno li ho mai visti sul menù.  Devo assolutamente tornarci, prima conviene cambiare ristorante vista la assenza degli stessi, e ordinarli.


Già che c'ero ho guardato anche il nome.


Juri- Giorgio in lingua russa (ecco mi chiamo Giorgio, meno male i miei hanno opatato per la variante russa,e non per quella scozzese per esempio. Anzi il nome che porto me lo hanno dato per puro caso,).


Varianti straniere: Georg, George, Georges, Georgi, Goran, Gorka (basco), Jerzy, Jordi (catalano), Jorg, Giorgio, Jurgen, Juri, Seoirse (irlandese), Seoras (scozzese).


Dal greco Gheorghios che significa agricoltore.


E io che ho sempre pensato di avere segnato nel nome il mio cammino.


dal latino jus, juris- dirtto (roba di legge, insomma)


che ingenuo,


è proprio il caso di dirlo


braccia tolte all'agricoltura.




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