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giovedì 23 aprile 2009

la soffitta!

Se c'è un posto in casa dove è presente la memoria storica di me questo è la soffitta.


Forse perchè è stato un luogo non facilmente accessibile quando ero piccolo. E non desideravo altro che andarci.


Per arrivarci, infatti, bisognava e bisogna tirare giù una scala dal soffitto.


Per me era una stanza fuori dal tempo, un luogo incantato dove potevi scoprire tesori nascosti, riocordi dei tuoi genitori, giochi dimenticati. E chissà quant'altro.


In soffitta niente finisce tutto rimane immutato, pur mutando per il trascorrere del tempo. Perchè ci finiscono le tue cose, quelle del tuo percorso. Che ritrovi tali e quali a quando ce le hai messe.


 Io da piccolo non ci arrivavo alla scala  e non avevo nemmeno la forza per aprirla e tirarla giù. Per andarci dovevo pregare ore ed ore mia mamma.


Crescendo, pensavo prima o poi sarò in grado di aprirla da solo e allora potrò andarci quando voglio.


Così è stato. In quelle tre grandi stanze ci sono io. Nella prima ci sono scatoloni pieni di giochi, nella seconda libri di scuola, quaderni, e centinaia di libri, nella terza i fumetti. I primi acquistai, quelli della Editoriale Corno. Il primo Uomo Ragno comprato me lo ricordo ancora. Il numero 184. In questa storia L'uomo ragno doveva vedersela con i fantasmi del passato. Infatti tornava clonata dallo Sciacallo la prima fidanzata di Peter Parker, Gwen, uccisa anni prima da Goblin.


Da quel numero, via via tutti gli altri, comprati a Prato e Lucca in alcune librerie dell'usato, sparite da quasi tutte le città.


Poi i libri di Jules Verne, letti e riletti,i primi gialli di Agatha Cristie, la fantascienza di Urania.


Tutto è tale e quale ad allora.


Nella soffitta ci finisce tutto quello che non utilizzi più, ma che ti è servito. 


Per fare posto alle cose del presente.


Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà


Ci finiscono, comunque sai che sono lì.


Ho messo via un pò di illusioni
che prima o poi basta così
ne ho messe via due o tre cartoni
comunque so che sono lì.


Tolti dalla "mensola del presente", (grazie kgp), vengono messi via nel limbo della soffitta.


Pensieri, esperienze percorsi di crescita, errori, progetti, speranze


Ho messo via un pò di consigli
dicono è più facile
li ho messi via perchè a sbagliare
sono bravissimo da me.


Le cose messe via nella soffitta, rimangono con me, come il libro lasciato a mezzo, ora tolto dalla mensola.


Per superarle senza strappi, senza interruzione, senza una fine. Per andare avanti senza guardare indietro. Perchè quello che è stato già lo so.


Perchè la fine delle cose non esiste. Esiste il cambiamento come fine.


Semplice così come è.


Ho messo via i rimpiattini
dicono non ho l'età
se si voltano un momomento
io ci rigioco perchè a me... va.


fsn.

3 commenti:

  1. di Urania ne parlavano oggi a una lezione...in particolare di un libro sul Vaticano (tipo, buone notizie dal vaticano, una roba del genere).

    "ho messo via un po' di legnate

    i segni quelli non si può

    che non è il male né la botta,

    ma purtroppo il livido...."

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  2. bello "esiste il cambiamento come fine"...se la riportassi sul mio blog a quanto ammonterebbero i diritti d'autore?!

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  3. Silvia fai pure, poi mi pagherai una bevuta super alcolica.....:-)

    Francesca quel libro boh può darsi anche ce l'abbia....

    le legnate si trasformano "in lividi?" boh? non lo so, cmq anche i lividi spariscono, quello che non sparisce sono le nostre esperienze, si gode del bene si impara dal male e via si va avanti.....

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